sabato 21 novembre 2009

Un grave "no" culturale
di Alberto Campoleoni
....Lasciamo ai giuristi il commento puntuale della sentenza della Corte europea, contro la quale, peraltro, il governo italiano ha già dichiarato di voler ricorrere. Va considerato, però, che l’orientamento espresso da Strasburgo, in realtà, non stupisce più di tanto. Esiste da tempo, in Europa, un orientamento culturale contrario alla religione e al cristianesimo in particolare. Un orientamento laicista diffuso, anche e forse soprattutto all’interno delle Istituzioni europee che individua nelle appartenenze religiose e nella manifestazione dei simboli religiosi un “pericolo” per la società. Ci si fa scudo dei temi della libertà di coscienza e della laicità, appunto, per promuovere, invece, una reale discriminazione.
Non è un caso che, nel 2007, chiudendo la ricerca europea sull’insegnamento della religione nel Continente, promossa dal Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa, con il sostegno della Conferenza episcopale italiana, i delegati delle diverse Chiese europee segnalavano tra l’altro, nel documento finale, la presenza in Europa di un “clima culturale” sfavorevole, preoccupato di relegare la religione nel solo ambito del privato. Questo clima, crediamo, deve preoccupare più dei crocifissi esposti nelle scuole, luoghi peraltro dove dialogo e confronto, cioè i “meccanismi” principali dell’istituzione, sarebbero in grado di neutralizzare anche eventuali improprie imposizioni alle coscienze.
Fonte SIR

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