sabato 31 ottobre 2009
Dalla festa di Halloween alla trappola dei satanisti
È giovane, tanto giovane: «Negli ultimi tempi – ricorda, sottovoce, gli occhi timidamente feriti – mi ero ritrovato a vagare per la strada senza più ricordarmi chi ero, da dove venivo e che cosa stavo facendo lì. Ho subìto sesso, droga e violenze, che però non vorrei raccontare». Leonardo (nome di fantasia, ndr) è nato in una cittadina del Nord e deve compiere ancora vent’anni. I satanisti gli avevano sbranato il corpo e l’anima, dopo che era stato ingoiato dal buco nero sul quale s’era voluto affacciare la notte di Halloween. continua
Fonte : Avvenire, 31/10/09
lunedì 26 ottobre 2009
Perché diciamo NO all’ora di religione islamica
Da parte di alcuni esponenti politici, compreso un Vice-Ministro, è stata avanzata la proposta di istituire un’ora di insegnamento di religione musulmana facoltativo per gli studenti che non si avvalgono dell’ora di religione cattolica. Nonostante il contesto estemporaneo in cui la proposta è stata formulata, l’AESPI ritiene opportuno dissipare ogni equivoco e manifestare tempestivamente la più decisa e motivata contrarietà al riguardo. Infatti, in primo luogo è doveroso chiedersi perché privilegiare la religione islamica e non quella ortodossa, o geovista, o buddhista: gli Ortodossi sono in Italia mezzo milione, i Testimoni di Geova quattrocentomila, mentre è difficile dire, del milione circa di immigrati da paesi a maggioranza islamica quanti siano legati realmente alla pratica di questa religione. Se dovessimo garantire a ogni alunno che vive in Italia la possibilità di studiare a scuola la propria religione (il cui insegnamento è in ogni caso libero, fuori dalla scuola) non si finirebbe più e ne risulterebbe una Babele. Ancor più, però, dobbiamo porci il problema di chi potrebbe gestire l’ora di religione islamica: infatti non esiste un interlocutore islamico unico e rappresentativo: chi scegliere tra sunniti, sciiti, halawiti, confraternite sufi, e così seguitando? E all’interno dei diversi gruppi, a chi far riferimento, in assenza di una gerarchia costituita? Chi ha il minimo indispensabile di conoscenze sull’argomento deve riconoscere che l’insipiente proposta si rivela di impossibile attuazione. Inoltre si potrebbe anche correre il rischio di allevare una scuola di terrorismo fondamentalista finanziata dallo Stato. I promotori della proposta, cullandosi nell’illusione di un «Islam moderato», pensano forse che esistano schiere di intellettuali musulmani «laici, pluralisti, democratici», pronti ad affrontare concorsi per cattedre di Islam «corretto»? L’AESPI, infine, conclude , ricordando che la Religione Cattolica, che viene insegnata per effetto del Concordato (recepito dalla Costituzione), è parte integrante della tradizione e della storia italiane, e quindi la sua conoscenza, e non quella di altre religioni, è condizione indispensabile per comprendere la nostra cultura. Per l’AESPI: Il Presidente, Prof. Angelo Ruggiero Milano, 22 ottobre 2009
Fonte:http://www.edscuola.it/
domenica 25 ottobre 2009
lunedì 19 ottobre 2009
Tragedia della povertà:
bimbo morto e madre in fin di vita per un braciere.
NAPOLI - Giacevano sul letto, madre agonizzante e figlio morto. Il corpicino del piccolo, sei anni, accanto a quello della donna ridotta in gravi condizioni. Leggifonte: Corriere della Sera
giovedì 15 ottobre 2009
martedì 13 ottobre 2009
LE VELINE
Quale grazia sarà mai se in un corpo così bello non c'è neppure un granello di sale? Lascio la verifica a qualche lettore che forse ha più di me una disponibilità di tempo: in un articolo trovo questa frase assegnata a Catullo, il celebre poeta latino veronese del I sec. a.C. i cui Carmi sono striati dalla passione amorosa per Lesbia, pseudonimo per indicare una nobildonna romana colta e bellissima che per un quindicennio travolse il poeta, miscelando in lui tutti i sentimenti, compreso anche quello dell'odio (famoso è il suo distico: «Odio e amo: perché fai questo? tu forse domandi. / Non lo so, ma sento che così avviene in me e ne sono torturato»). Sta di fatto che la citazione sembra calzare a pennello alla situazione odierna in cui impera il modello televisivo. Certo, il pensiero corre subito al fenomeno delle "veline", ove ciò che conta è soprattutto l'ostentazione sfacciata dell'esteriorità, cercando di convincere che dentro non c'è nulla e che questo è più che sufficiente per avere successo. Per fortuna non è sempre così: ne posso essere testimone, avendo talora parlato con queste ragazze "televisive", ridotte a un simile comportamento dalla loro vanità e dal meccanismo della comunicazione attuale, ma non per questo del tutto vane e vacue. Sta di fatto, però, che a furia di privilegiare l'apparire, le figure dalla pelle perfetta, si è perso il desiderio del «granello di sale», cioè di un'interiorità che è fatta di umanità, di pensiero, di sapienza. È per questo che le relazioni ai nostri giorni si sciolgono dopo pochi mesi: è un contatto di corpi, non un incontro di intelligenze, di sentimenti profondi, di anime. Non ci si deve stancare, allora, di riproporre il ritorno alla sostanza della vita, al cuore autentico della persona, al gusto della verità e dell'amore genuino.
da Mattutino di G. Ravasi
LA DURA LEGGE DELLA SHARI'A
Parlare di diritti umani nell'islam è questione complessa e problematica. Il rischio, infatti, è quello di essere accusati, da parte musulmana, di ingerenza e di visione prettamente occidentale nei confronti di un argomento viziato (a loro dire) da pregiudizi. (continua)Solo la morte vince se si toglie fiato alla speranza
...A tirare il cappio della impiccagione sono stati i genitori del ragazzo ucciso, secondo una atroce declinazione della sharia praticata dal totalitarismo iraniano. Ad aspettare quel padre e quella madre, c’erano duecento persone davanti ai cancelli del carcere di Evin. Gridavano: «Perdonatelo». Ma i due non hanno ascoltato. Forse, presi dentro la macchina mostruosa della giustizia dimostrativa del regime, non avrebbero nemmeno più potuto. (leggi)
fonte: Avvenire
domenica 11 ottobre 2009
Tardi ti ho amato .......
"Stimolato ad entrare in me stesso, sotto la tua guida, entrai nell’intimità del mio cuore, e lo potevo fare perché tu ti sei fatto mio aiuto… O eterna verità e vera carità e cara eternità! Tu sei il mio Dio, a te sospiro giorno e notte. Appena ti conobbi mi hai sollevato in alto, perché vedessi quanto era da vedere… Hai abbagliato la debolezza della mia vista, splendendo potentemente dentro di me. Tremai di amore e di terrore. Mi ritrovai lontano come in una terra straniera… Cercavo il modo di procurarmi la forza sufficiente per godere di te, e non la trovavo, finché non ebbi abbracciato il Mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù” (1 Tim. 2,5), “che è sopra ogni cosa, Dio benedetto nei secoli” (Rm. 9,5). Egli mi chiamò e disse: “Io sono la via, la verità e la vita” (Gv. 14,6); e unì quel cibo, che io non ero capace di prendere, al mio essere, poiché “il verbo si fece carne” (Gv. 1,14)… Tardi ti ho amato, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amato… mi tenevano lontano da te, quelle creature che, se non fossero in te, neppure esisterebbero. Mi hai chiamato, hai gridato, hai infranto la mia sordità. Mi ha abbagliato, mi hai folgorato, e hai finalmente guarito la mia cecità. Hai alitato su di me il tuo profumo e io ho respirato e ora anelo a te (Conf. 10,27)."
venerdì 9 ottobre 2009
lunedì 5 ottobre 2009
“Importante è che il cristianesimo non è una somma di idee, una filosofia, una teoria, ma è un modo di vivere, è carità, è amore. Solo così diventiamo cristiani: se la fede si trasforma in carità, se è carità. Il nostro Dio è da una parte 'Logos', Ragione eterna, ma questa Ragione è anche Amore. Non è fredda matematica che costruisce l’universo: questa Ragione eterna è fuoco, è carità. Già in noi stessi dovrebbe realizzarsi questa unità di ragione e carità, di fede e carità”.
Anna: Io peccatrice mi sono lasciata sedurre da Dio
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I voti perpetui li ha presi nel settembre del 2008 a Palestrina, Nel mezzo ci sono anni. Immagino di angosce, dubbi, turbamenti. Anni enigmatici. Una trasformazione non indolore.
fonte:raivaticano.blog.rai.it/