giovedì 26 febbraio 2009

SCUOLA/ Ora di religione: un'occasione troppo spesso sprecata...

In risposta al dott. Giovanni Cominelli

Ho letto con attenzione l'articolo pubblicato su ilsussidiario.net, chiarissimo nell'esposizione e altrettanto preciso nel contenuto. Mi sorge, però, il dubbio che il prof. Cominelli legga la realtà della scuola italiana, in particolar modo quella secondaria di II grado, in maniera diversa da chi da anni lavora tra i ragazzi. Insegno da molti anni in un Liceo, credo di essere uno dei pochi fortunati ad espletare un lavoro che amo e per il quale dedico non solo la parte antimeridiana, ma gran parte del resto della giornata, impegnandomi in una preparazione, perchè il giorno dopo, nelle quattro classi che dovrò visitare, "venga allo scoperto nei ragazzi e venga radicata in una cultura e in una storia - come dice l'autore - la domanda di senso dell’esistenza" e non "viceversa fornire elementi di etica pubblica, di etica della cittadinanza, persino di educazione sessuale". Non mi sembra rispettosa del lavoro di tanti docenti di religione "l’osservazione empirica" che fa derivare "l’ignoranza diffusa e crescente della storia del Cristianesimo e della Chiesa nella società italiana e tra i ragazzi" da una supposta "riduzione dell’ora di religione a un’ora di etica o di psicologia applicata", alimentando dubbi sulla "preparazione culturale degli insegnanti di religione".
Non dovrebbero sfuggire all'esperto delle politiche scolastiche le gravissime lacune di base dei nostri alunni delle superiori che non riguardano solamente la religione, ma tutte le discipline, dall'italiano alle materie scientifiche. Mi capita spesso di "ancorare" la domanda al vissuto culturale e/o conoscitivo degli alunni e sapete cosa vedo in loro? Lo smarrimento più totale.
Colpa di chi .....?
Ai nostri alunni, considerati svegli e intelligenti, non si è insegnato a ragionare, ma solo ad imparare, o meglio, a ritenere a memoria formule e nozioni che, sommate a quelle che essi normalmente prediligono, formano una montagna di "rifiuti", destinata ad essere rimossa.
La mia impressione
,“nasometrica” al pari di Cominelli, è che occorra "verificare con metodi scientifici più attendibili" la formazione culturale impartita nella scuola italiana, sentendo magari il parere di chi ogni giorno vive con passione il mestiere dell'insegnante.
jonas

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