lunedì 8 febbraio 2010

Chi sono i Santi? E gli Eroi? Sono tutti famosi?
Il vero problema è che di loro non se ne parla più o in modo distorto, siano essi famosi o no.
Oggi interessano, (meglio sarebbe dire: il Potere vuole che interessino, attraggano, possano affascinare) altri eroi o santi.
La TV nichilista ci propone solo quelli "venerati" ed osannati sull'isola dei Famosi e sulle tante altre "isole" create appositamente come loro altare. Una valanga giornaliera di immagini e personaggi frivoli, spesso immorali, quasi sempre prodotto da consumare e basta e poi via… “avanti un altro”.
Sono le "Isole" dei Media: Cine e TV, con fiction e talk-show, Internet, musica e sport, spettacoli ad ogni ora con attori e veline sempre più nude. Spopolano politici e soloni, tuttologi e paladini del nulla, al massimo qualche sostenitore di "madre-natura".
Tutti famosi sulle proprie isole di appartenenza o su quelle dove il dio-Denaro ha scelto di fare i propri investimenti economici o lanciare le proprie scelte ideologiche.
Così, tanto per cambiare, ancora una volta sono le giovani generazioni ad essere catturate nella rete e anch'essi spediti nel "paese dei balocchi", sull'isola del NULLA.
Ma c'è la crisi. Niente paura. I Famosi non ne soffrono.
I loro padroni lavorano con furbizia ed intelligenza e riescono a renderli ancora più famosi.
Sono il nuovo "oppio dei popoli", il miraggio più ambito per tanti giovani. Questi, non ancora famosi, cercano di apparire a qualsiasi prezzo. Allora si decide in banda di bruciare un povero barbone perché "non si sa cosa fare", o si riprende col telefonino ogni scabrosità, meglio se a scuola; tutto per dimostrare "talento e coraggio".
Dilaga l'immoralità culturale.
Nessuno tenta di porvi rimedio e chi ci prova incontra ostacoli spesso insormontabili.
Una crisi educativa che si tocca con mano, sia nella famiglia sia nella scuola. Le due linfe fondamentali per far crescere i nostri giovani sono spesso prive della giusta autorevolezza e in crisi d'identità.
                                                               
E' dunque ora che tutti gli educatori (e sono in molti quelli che ogni giorno faticano in questa loro missione) si facciano carico della loro grande responsabilità.
Educare è una vocazione, una necessità.
Fonte: www.samizdatonline.it

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