martedì 13 ottobre 2009

L’ IMPICCAGIONE DI UN RAGAZZO DI 17 ANNI A TEHERAN
Solo la morte vince se si toglie fiato alla speranza
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A tirare il cappio della impiccagione sono stati i genitori del ragazzo ucciso, secondo una atroce declinazione della sharia praticata dal totalitarismo iraniano. Ad aspettare quel padre e quella madre, c’erano duecento persone davanti ai cancelli del carcere di Evin. Gridavano: «Perdonatelo». Ma i due non hanno ascoltato. Forse, presi dentro la macchina mostruosa della giustizia dimostrativa del regime, non avrebbero nemmeno più potuto. (leggi)
fonte: Avvenire

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