domenica 13 settembre 2009

IL DIRITTO DI CRONACA ...
Si dice: «Avevo una notizia e dovevo pubblicarla, la gente ha diritto di sapere»...
«Ridicolo. Chiunque conosca i giornali sa che i direttori devono cestinare centinaia di notizie ogni giorno, perché non c’è fisicamente lo spazio per metterle tutte. Vengono sempre fatte scelte, in base alle idee che si hanno, e spesso si sacrificano quelle più importanti dal punto di vista sostanziale: quelle, la gente non ha il diritto di sapere? È un atteggiamento farisaico. Il gioco è facile, quando la tal ipotesi buttata lì sul giornale diventa di solito, nella mente di un lettore, un fatto reale. È vero che il giornalista scrive "potrebbe essere così", ma nella mente del lettore quel condizionale diventa un indicativo: "è così". Oppure, altro mezzuccio: non si racconta – e quindi non si verifica – la notizia direttamente, ma la si fa raccontare da altri, dal "testimone" di turno: se è falsa, affari suoi. Ci si copre le spalle e intanto si getta l’amo, nella consapevolezza che tanto la cultura di massa non fa distinguo: tutto si semplifica, tutto diventa vero, tutto diventa falso».

Fonte: Avvenire 9/9/2009.

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